La chiesa sembrava una patata al forno… c’era un forte profumo di rosmarino. Infatti invece delle palme o dell’ulivo (pianta decisamente esotica)ognuno portava un ramo di una pianta che voleva e noi avevamo potato la siepe di rosmarino del cortile distribuendo rametti qua e lá…
Finita la processione e la Messa, un sacco di gente chiedeva la benedizione con l’acqua benedetta. La foto dell’altro giorno mostra questa devozione fortissima dei nostri parrocchiani. Acqua benedetta su ramoscelli, genitori che alzavano i bambini, famiglie che venivano insieme per farsi benedire… (Si racconta, e ne abbiamo avuto conferma, che qualche anno fa un missionario - padovano!- abbia benedetto la gomma da giardiniere innaffiando poi i fedeli accorsi numerosi…).
La benedizione: Dio che dice bene di noi.
Questa una prima sottolineatura della Pasqua: Dio pensa bene di noi e ci benedice regalandoci la Sua vita; dice bene perché ama, vuol bene e si appassiona di quel che facciamo, non è indifferente nel suo cielo distante. Senz’altro dal cielo se l’è goduta un sacco domenica a benedire tanta gente con fede semplice…
Questo momento bello e simpatico credo avrà distratto un pochino Papito Dios (come dicono qui) dalle sue sofferenze… eh sì, perché per certe cose Dio ci sta male. Confessando in questi giorni, ci rendiamo conto di quante lacrime e sofferenze trovano l’unica luce in Gesú in croce. Un Dio che dice ai nostri poveri come a me e a te: «Guarda che la tua vita è più importante della mia...». Una croce non come rassegnazione alla morte e alla sofferenza, ma come Dono della Vita! Non un supplizio, ma l’indicazione per tutti i cristiani di uno stile: dare la vita perché tutti abbiano vita (e ce l’abbiano in abbondanza!). E questo è possibile perché Lui ci vuol bene.
… e si vedono segni di luce, di speranza, di risurrezione.
Se uno sta attento si accendono piccole stelle di vita: i 20 e rotti battesimi di domenica prossima (ragazzi e giovani dai 7 ai 20 anni del gruppo di catecumenado); alcune coppie in crisi che ci riprovano nonostante ferite, tradimenti, alcohol; ragazze madri che decidono scommettere sulla vita di un bimbo, nonostante le difficoltà; il vecchietto contento davvero come una pasqua per la borsa di riso, lenticchie, avena, tonno, che Caritas della parrocchia gli ha regalato (e che lui, per dignità nella sua indigenza, non aveva coraggio di chiedere..); la voglia di fare che si accende dentro di noi quando scopriamo che Dio ci vuol bene…
…ecco, ci pare che queste luci di Pasqua danno speranza e ci animano a darci da fare perché cambi qualcosa: una vita nuova-rinnovata è possibile per tutti, grazie a Dio!
Che il Signore ci aiuti in questa Pasqua a passare dalle tenebre alla luce (evviva la splendida liturgia del “lucernario” della veglia pasquale!!), ad accorgerci delle luci di vita che si accendono e che possiamo accendere.
C’è una costellazione che si chiama Croce del Sud..(eccola in una delle nostre migliori foto!) vi auguriamo di trovare nel cielo della vostra storia luci di croce (o croci di luce!?), cioè di vita piena condivisa con gli altri.
Mauro e Nicola