Agosto 2007 al campo giovani

Agosto 2007 al campo giovani
Una signora barba!!

mercoledì 22 dicembre 2010

Censo, Pastori, Madonne...

• Domenica 28 novembre c’é stato il censo a livello nazionale: per tutto il giorno (7.00-17.00) non si poteva uscire di casa, erano vietate le riunioni e la vendita di alcolici e tutti gli studenti delle superiori organizzati giravano per le case con il questionarione a raccogliere i dati... Di fatto era un giorno di coprifuoco. Proprio come al tempo di Augusto! Invece di andare ognuno nella sua Betlemme son venuti a casa nostra per scoprire che ci siamo anche noi! All’epoca era per far pagare le tasse... Oggi forse anche, peró é uno strumento formidabile per poter capire sempre meglio questa realtá in cui giorno dopo giorno cerchiamo di incarnarci... aspettiamo con ansia i dati (incarnazione vuol dire passione per la storia e rispetto per una realtá che c’é giá e non inventiamo noi!).


• In parrocchia stiamo finendo la Novena (sono una trentina di gruppi) per sentirci tutti un po’ piú “Vecinos de Belén” (i vicini di Betlemme). Si riflette sul tema della comunitá, presentando i diversi gruppi che costruiscono la parrocchia, e sul fatto che Gesú si é fatto nostro vicino... magari nel dirimpettaio che sta male o é solo... o anche sconosciuto...

• Con i giovani si son raccolti una quantitá industriale di sacchi di vestiti usati dalla gente della parrocchia... e martedí c’éra la fila per il “ropero” di Caritas. Molte famigliole che cercavano forse non oro o incenso o mirra, ma un paio di scarpe, un pigiama o un maglione grosso e a pochi soldi (nel “Ropero” i prezzi variano dai 25 centesimi ai 2 dollari). Molti con famiglia numerosa andavan via, pur senza asinello o cammello, con un sacco pieno pieno di vestiti.

• É arrivata una pecora in cortile... La Lorenza voleva una pecora (meno male che non voleva un rinoceronte!) e Nicola Z. l’ha procurata. I giovani del gruppo han scelto il nome che, tradotto in italiano, é: “Come te”. Continuiamo a ridere quando ci chiedono: come si chiama? “Come te”! Come me? No,... “Come te”! O quando ognuno pensa che davvero abbia il suo nome...
beeeh si comporta decisamente come una pecora: bela, mangia erbe (le rose del cortile non hanno piú foglie), ed é gregaria (segue i nostri cani dappertutto). Fa ridere e dá speranza vedere “il lupo con l’agnello”! In piú ci sentiamo tutti un po’ pastori ...

La pastora...

• É inverno e piove. Un pomeriggio della settimana scorsa, spalando fango dal tombino per liberare un tubo mezzo intasato, vediamo una ragazzina (si rivelerá avere un vent’anni) che camminando barcollante cade. Andiamo ad aiutarla a rialzarsi e sentiamo un alito da alcohol. Che pena! Dopo mezz’ora ripassa con passi incerti – tremanti – cercando il punto di equilibrio... peró con un involto sotto il braccio... una bimba di due mesi avvolta in fasce! Corriamo a farla sedere perché non cada e con lei la piccolina. Ci offriamo di portarla a casa e, negli sprazzi di luciditá concessi dalla balla, dice piangendo che sta andando via da suo marito che la batte e picchia la bambina. Finché parla allatta (cosa berrá ‘sta pora Gesú Bambina!?), le offriamo un panino e una camomilla e si tranquillizza. Poi decide di tornare a casa da suo marito. La accompagnamo in macchina. Ieri l’abbiamo rivista seduta sul marciapiede con la bottiglia in mano e la bimba attaccata alla tetta... Che tristezza... Con un misto di rabbia e speranza che si fa voglia di cercare di cambiare le cose, ripensavamo a questa povera “madonnina imbriaga”...


Piccole coincidenze di Natale (censo, Betlemme, Magi, pastori-pecora, mamma con bebé)... fatterelli di vita quotidiana. Questo é Natale per noi. Attaccarsi con attenzione e amore alla vita quotidiana.. lá dentro in filigrana troviamo angeli, pastori, Magi, santi, Madonne, Bambini Salvatori o da salvare... profezie dei profeti che si realizzano in cortile! Ci fa bene vedere che é possibile il sogno di Isaia del lupo e l’agnello... e se ci riescono gli animali, possiamo farcela anche noi che siamo addirittura “immagine di Dio”...

Il cammino del Natale é una dimensione permanente che tutti i giorni (anche in aprile o luglio!) dice amore alla storia in cui Gesú si é immerso mescolando la sua divinitá con la nostra umanitá.

Buona storia! Buon Natale! Buon lavoro per seminare il bene lá dove vivete! Lorenza, Mauro, Nicola.



 Il "lupo" e l'agnello...



Sto facendo le prove come angelo...

venerdì 17 dicembre 2010

La Novena!!

mercoledí serain una trentina di barrios hanno cominciato a ritrovarsi per le case per pregare la novena di Natale. Tutte le sere una mezz'oretta...


Quest’anno faremo la novena intitolata: “I vicini de Betlemme”.


Qua il termine “vecino” indica una persona conosciuta e, generalmente amica.

Ogni giorno daremo un pezzettino di puzle della figura dell’ultimo giorno: un bambin Gesú che verrá composto dalle 9 tessere che dietro avranno scritta la presentazione di uno dei gruppi della parrocchia (Caritas, catechesi, giovani, Legione di María, gruppi biblici, ecc.).
Per chi vuole metto qui di seguito i testi (un po' in italiano, un po' in spagnolo...).
Buona Novena

1 giorno: Il vicino vecchietto che conosce tutti per nome ...


Sono il vicino Benjamín… ho 93 anni… durante la mia lunga vita ho conosciuto un sacco di persone que han vissuto qui a Betlemme… Vengon tutti a chiedermi come si chiamava il tale bisnonno o lo zio del cognato del fornaio all’angolo… mi piace ricordare i nomi… son diventato esperto nel riconoscere le persone… credo che adesso mi toccherá aggiungere un nome nuovo: a Bepi, il falegname… il figlio di Giacobbe… sí, quello che è andato a vivere a Nazaret, nascerá un bimbo… credo che la sua sposa si chiami María.. Dovrebbe essere Parente della signora Elisabetta e del signor Zaccaria, il sacerdote del tempio…

Poi si legge la genealogia di Gesú dell’inizio del vangelo di Matteo (1, 1-16)

Reflexionemos:
Esta lectura le gustaría muchísimo al vecino Benjamín… tantos nombres complicados… son los antepasados de Jesús. Hay también algunas mujeres (Tamar, Rahab, Rut, Betsabé y finalmente María). Lo que significa esta lectura es que Jesús nació en una historia concreta, muy real. Como la nuestra… todos sabemos cómo se llaman el abuelo y la abuela, tal vez nos recordemos cómo se llama o llamaba el tatarabuelo/a. Sería interesante reconstruir nuestro propio “árbol genealógico” y agradecer a Dios por el don de la vida y de nuestra historia… no siempre la historia personal o familiar es perfecta, pero por suerte Jesús quiso habitar en nuestra historia… tampoco los antepasados de Jesús fueron todos santos… si leen la historia de la infidelidad del rey David (2 Sam 11-12) o lo qué hizo Tamar (Gen 38), se darán cuenta de eso.
La historia de Jesús es como nuestra historia. ¡Qué lindo conocernos y compartir algo de nosotros! Proponemos ahora presentarnos y conocernos mejor entre vecinos.


2 giorno: Il vicino che conosce la Bibbia


Sono il vicino Levi. Ho avuto la fortuna di poter studiare la Bibbia, per cui ho imparato a leggere e escrivere. Mi dicono “scriba” o “dottore della Legge”… i vicini mi dicono semplicemente “doc” o “prof”… mi piace aiutare con quel che so. Certe volte mi chiedono di spiegare un passo dei profeti o dei libri storici, altre di aiutare i figli dei vicini a fare i compiti … da due anni a casa mia abbiamo cominciato un grupo bíblico perchè tutti i vicini possano conoscere la bibbia.

Poi si legge Isaia 7, 10-15 (perché ci é dato un figlio, il suo nome sará Emmanuel...)

Reflexiónemos
El profeta Isaías siete siglos antes del nacimiento de Jesús, en una situación de dificultad del pueblo de Israel, prevé que será un Niño a salvar al pueblo: “un niño se nos ha dado”, Jesús que será el príncipe de la Paz.
En Jesús se cumplen todas las promesas de Amor que Dios había hecho a su pueblo, para acercarse más a los hombres.
Un pueblo pobre esperaba la venida de un Enviado de Dios que pudiera solucionar los problemas que hacían sufrir a tanta gente. Las escrituras, como la profecía de Isaías, daban esperanza y llenaban de sentido la vida de la comunidad.
Jesús no se presentó en la Historia como un gran potentado, que desde las alturas de su poder ordena a todo el mundo lo que tiene que hacer. El bajó al barro de la vida, se hizo pequeño y conoció en carne propia lo que es el sufrimiento humano. La Madre de Jesús, María, era una mujer del pueblo, buena y sencilla, de corazón grande y con una inmensa fe en Dios. Su padre adoptivo era un carpintero del pueblo.
Es importante fijarnos en el nombre que Isaías indica para el Mesías: lo llama “Emmanuel” que significa “Dios-con-nosotros”. En esto la profecía no se cumplió… sabemos que el ángel Gabriel dirá a María que el nombre del niño será Jesús. La palabra Jesús significa “Dios salva”. Isaías se equivocó poco.. Porque sabemos que Dios nos salva propio porque está cerca, se hace vecino: Dios-con-nosotros. Y es interesante: no dice “Dios-conmigo”, sino “con nosotros”. Nos indica la importancia de la comunidad, somos familia de Jesús. Lo ha dicho Él: “donde dos o tres están reunidos en mi nombre, Yo estoy en medio de ellos”.


3 giorno: Il vicino che porta buone notizia


Sono il vicino Pepito. Ho un carro con l’asino e tutte le settimane vado a Gerusalemme per vendere i nostri prodotti e comprare provvigioni. Porto anche notizie e le lettere destínate ai vicini. Per questo mi chiamano “Pepito il postino … mi piace portare notizie di tutto quel che passa. Non i pettegolezzi, ma sí quel che riguarda i miei amici vicini. Soprattutto mi piace annunciare buone notizie… che bello vedere come si illuminano i volti di chi riceve lieti annunci!

Poi si legge l’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria (Lc 1, 26-30)

Reflexión
En el lenguaje cotidiano, cuando a alguien se le compara con un ángel es porque ha hecho el bien a otro, y refleja en su vida el amor de Dios. Los ángeles van a anunciar a los más pobres la buena noticia del nacimiento de Jesús; son portadores de alegría y le muestran el camino a los demás para encontrar esta alegría.
Ángel significa “mensajero”. Cada cristiano tiene que anunciar lo que va experimentando en su vida de fe. Cuando nos pasa algo bueno, grande, alegre, no podemos guardar la noticia, necesitamos compartirla con alguien... Un documento del Concilio Vaticano II (“Ad gentes”) nos recuerda que “La Iglesia peregrinante es misionera por su naturaleza”, es decir que el anuncio es parte fundamental de nuestra fe. Un cristiano que no anuncia no se puede decir cristiano… es un “feligres a mitad”.. Otras religiones (como por ejemplo los Testigos de Jeohva) son mucho màs anunciadoras-misioneras que nosotros.
Necesitamos reforzar nuestro compromiso anunciador… llegar a ser siempre màs angeles por los demàs: con el testimonio de una vida buena y tambièn con nuestras palabras. Esperamos poder ser siempre mensajeros de comunión y esperanza para todos los hombres y mujeres de buena voluntad a partir de nuestras familias.
¿Qué buena noticia llevamos en nuestros barrios?
¿Soy portador de buenas noticias para los demás? ¿Creo y celebro verdaderamente la buena noticia del nacimiento de Jesús?
Los ángeles son anunciadores de la buena noticia de Jesús, ¿adónde y a quiénes nos pide el Señor que llevemos el mensaje de esperanza de Navidad?



4 giorno: La vicina che sa consigliare


Sono la vicina Raquel, la mamma di Giuseppe il falegname que se ne é andato a Nazaret e che si sta per sposare con María, la figlia dei miei futuri consuoceri Gioacchino ed Anna. Che belle persone! Chissá che possano venire presto a trovarci... Pepito il postino mi ha portato fin qua a Emmaus dove vivo, una lettera di Giuseppe che é in crisi... mi confidava che é passato qualcosa di grave con Maria e che quasi quasi voleva lasciarla… Mi pare impossibile...una ragazza cosí santa! Cosa sará successo? Gli ho scritto che non prenda decisioni affrettate: la fidanzata e la sua famiglia son gente molto buona. Gli ho consigliato che preghi molto chiedendo al Signore illuminazione. Chissá che il Signore, magari in sogno, gli faccia capire bene cosa fare...

Poi si legge Giuseppe che accoglie Maria (Mt 1, 18-25)

Reflexión
José es descendiente de David. La Biblia lo presenta como un hombre justo, es decir una buena persona, que vive como Dios manda. Su primera actitud con María está llena de delicadeza pues no quiere perjudicarla. Pero la intervención de Dios le muestra cuáles son sus caminos. José obedece y dice sí al proyecto de Dios recibiendo a María y formando con ella la familia donde nacerá Jesús.
Hemos escuchado que José era un hombre prudente y justo, por lo que no actuó según su primer impulso sino que prefirió meditar y despedir a María de una manera discreta. Él no desespera y Dios se le manifiesta encargándole cuidar de su Hijo. José no tarda en hacer la voluntad del Señor y al despertarse hace cuanto le ha sido ordenado. Pone todo su empeño en cuidar, proteger y hacer crecer la esperanza que nace en Jesús para todo su pueblo.
José es el hombre que cuidó a Jesús y a María, no se habla mucho de él en el evangelio... en silencio gasta toda su vida para proteger su esposa y su Hijo: es el protector de la santa familia, el protector de todas las familias.

En cuanto a nuestra vida: ¿Qué significa ser una persona justa, buena persona, en nuestros días? ¿Qué actitudes nos invita el Señor a vivir en este Adviento? ¿Cómo es la situación de las familias de nuestra parroquia? ¿Cuáles las cosas buenas y cuáles los límites de nosotros padres y madres? ¿Cómo construir familias santas?


5 giorno: I vicini che accolgono

Sono la vicina Lía, con Rubén mio marito abbiamo la locanda “El rey David”. In questi giorni siamo pienissimi di lavoro… molti si ospitano qui e abbiamo finito le stanze. Per alcuni abbiamo addirittura piantato delle tende in cortile. Ed é cosí anche nelle altre locande di Betlemme e nelle case private... Proprio adesso ci arrivano, dopo un lungo viaggio di 5 giorni, questi due giovani… non avevamo dove metterli, cosí Rubén ha pensato di proporre a ‘sto Giuseppe l’unico posto mezzo libero... beh, nella stalla c’é il nostro bue … peró non credo che suia geloso… ‘sto censo ci sta facendo diventare tutti matti… domani andranno a registrarsi.

Poi si legge il censo (Lc 2, 1-5)

Reflexión
Recién vivimos en el Ecuador  el censo nacional… algo sencillo que ayuda las instituciones a entender mejor la realidad. El censo del emperador romano de la lectura de hoy, nos ayuda a entender que Jesús quiso vivir una historia real con todas la dificultades y alegrías de una vida normal, como la nuestra.
Jesús nació en Belén y, después de aproximadamente 3 años de exilio en Egipto (san José advertido en sueño, huyó allá con la santa familia porque Herodes quería matarle al Niño), vivió unos 30 años en Nazaret ganándose la vida como carpintero. Estudió y trabajó como todos nosotros: ¡Dios quiso vivir como nosotros! Esta actitud de Jesús da gran dignidad a todos los quehaceres cotidianos de cada uno de nosotros. No quiso nacer en el palacio de un rey como príncipe, sino en una condición sencilla y pobre. El se hizo servidor de todos los hombres y mujeres de todos los tiempos: Dios se puso a servicio de la vida de cada uno de nosotros por el gran amor que nos tenía desde antes de la creación del mundo.
Jesús nació en un establo, con una batea por cuna. Al nacer mismo comienza a sentir en su carne el desprecio en que se tiene a los pobres, fruto amargo del egoísmo humano.
Nos cuesta entender bien lo que significa el hecho de que Jesús nazca tan pobremente. El es uno de los nuestros; tomó nuestra miseria para comprendernos y ayudarnos mejor. El ciertamente no se parecía a esas imágenes de niños blanquitos, de ojos azules, que a veces nos gusta tener. El era un niño judío, moreno, de ojos negros, como eran todos ellos... Y muy gordito no podría estar, puesto que sus padres, tuvieron que correr primero a Belén y enseguida se vieron obligados a irse a un país extraño, Egipto. Si queremos conocer cómo era Jesús cuando pequeño, no tenemos más que mirar a nuestros hijos …


6 giorno: La vicina madrina


Sono la vicina Rut. Il vicino Rubén ieri sera mi ha commentato che per il censo é arrivata a Betlemme una gran quantitá di gente per farsi registrare… é tornatoanche Giuseppe, il giovane falegname, e lo ha ospitato lá dietro casa sua, dove c’é la stalla … bene, gli ho detto io, é solo per un paio di notti... ma il vicino Rubén mi ha detto che con lui viaggiava anche la giovane sposa … e le mancava poco per partorire … sono andata subito ad aiutarla…credo che un falegname non ne sappia molto di bambini…e i vicini Lía eRubén erano cosí occupati con la loro locanda... quel di cui ha bisogno ‘sta ragazza é una buona madrina. Come potevo lasciarla sola? Ah, per la cronaca: é nato un maschio.

Poi si legge la nascita di Gesú (Lc 2, 6-7)

Reflexión
La gruta, la más pobre entre todas las casas de Belén acoge la presencia de Dios. ¿Quizá qué habrán pensado los vecinos en aquella noche? Tal vez algunas señoras dándose cuenta de la situación de María le habrán ayudado con una palabra buena, asistiéndola en el dar a luz la Luz; algunos hombres le habrán felicitado a san José por el nacimiento de su Niño… o quizá algunos habrán juzgado mal, mirando detrás de las cortinas de las ventanas, esta pareja que llegaba de lejos…
En los treinta años en Nazaret todos Lo conocían y Él conocía a todos. Tuvo compañeros de juego, de escuela, amigos, encontró comerciantes cuando se iba a la tienda a comprar algo para su mamá, clientes que le pedían un trabajo en la casa… y para todos tenía una palabra buena y una sonrisa.
Jesús naciendo entre nuestras casas, como dice el evangelista Juan “poniendo su tienda entre nosotros”, nos pide valorar y profundizar las relaciones con nuestros vecinos…
Muchas veces no conocemos tampoco los nombres de nuestros vecinos, o no encontramos la manera de ir de acuerdo..
Jesús nació en una gruta: “Casa” entre las casas. ¿Cómo es mi relación con los vecinos?
¿Qué podemos hacer para crecer en la comunión y en el amor que Jesús nos trae como novedad, en nuestras familias, con los vecinos, en nuestra comunidad parroquial?
En una parroquia iniciaron la Novena de Navidad. Esta fue la oportunidad para que entre vecinos se conocieran y empezaran a preocuparse de las necesidades del barrio.



7 giorno: I vicini pastori

Siamo i vicini Eleazar y Betsabé. Abbiamo un gregge di 40 pecore e 8 agnelli… per la precisione: 7 agnelli. Con il latte delle nostre pecore Eleazar preparara un buonissimo formnaggio, e abbiamo in magazzino 32 forme… per la precisione adesso: 28 forme… Con la lana delle nostre pecore Betsabé tesse coperte calde e morbide e in magazzino ne abbiamo 12 pronte... per la precisione: 9 coperte nuove… Certo..abbiamo regalato un po’ di formaggio, di coperte e un agnellino a questa famiglia bisognosa con un destino cosí importante... Chissá che i nostri semplici regali constribuiscano a costruire un pezzetto di storia santa.

Poi si legge degli angeli e dei pastori (Lc 2, 8-20)

Reflexión
Cuando Jesús nació, ese gran acontecimiento fue anunciado en primer lugar a unos pastores. Tenemos que saber que en aquella sociedad del tiempo de Jesús los pastores eran muy despreciados. Se los consideraba a todos ellos como bandidos, tramposos y mentirosos. Tanto, que no podían ser elegidos nunca como autoridad, ni presentarse como testigos en un juicio.
Pues bien, la gran noticia de la historia, que es el nacimiento del Redentor, no se comunicó en primer lugar a las autoridades, ni a los sacerdotes, ni a la gente estudiada, sino a los más despreciados de la sociedad.
El mensaje que se les da a aquellos pastores, representantes de todos los despreciados del mundo, está lleno de alegría y esperanza.
Los pastores formaban parte del pueblo sencillo de la tierra de Palestina. Son los primeros destinatarios de la Buena Noticia para todos, el nacimiento del Salvador. Acuden a contemplar a Jesús y son portavoces del mensaje revelado por el ángel. Al marcharse alaban a Dios porque todo sucedió como les había sido anunciado. Ellos nos muestran cómo la fe nace de un corazón humilde que confía en la palabra del Señor.
El pobre cree y actúa según su fe, puesto que para él la esperanza está en el Señor. Muchas veces nos llenamos de tantas cosas que dejamos de ser pobres y comenzamos a ser ricos en ideas, cosas, poderes… El pobre no da muchas vueltas y se pone rápidamente en camino, a ver según lo que le ha dicho el ángel, y no se queda con su fe, sino que la comparte con los demás.
Los pastores ayudaron con lo que tenían a la santa familia, tal vez un poco de queso, de lana, contando la visión de los ángeles, compartiendo una sonrisa. Sin miedo que su sencillez fuera insuficiente. Nuestro aporte por cuanto pequeño es fundamental!
¿Creo con un corazón pobre o estoy lleno de tantas cosas que no me permiten creer en la buena noticia de Jesucristo? ¿Vivo realmente mi fe o está divorciada mi vida de la fe?
Los pastores eran personas sencillas, que en su pobreza dieron a Jesús lo que tenían. Fueron la primera comunidad que le dio acogida a Dios. ¿Qué le puedo dar a Dios? ¿Cuál es mi contribución a la construcción de la comunidad?


8 giorno: I vicini che guidano e accompagnano


Sono la vicina Esther, la profetessa; con il vicino Joel, il rabbino della sinagoga, acompagnamo gli altri fedeli a celebrare le grandi opere del Signore. In questi giorni stan succedendo molte cose strane… i vicini pastori ci han raccontato che ieri notte han visto degli angeli che annunciavano la venuta di un bambino appena nato, avvolto in fasce in una mangiatoia, che sará la salvezza del nostro popolo. Inoltre da lontano son arrivati in paese dei saggi magi con i loro cammelli. Domani é sabato: credo che inviteremo il falegname Giuseppe nella sinagoga per ringraziare Dio di essersi ricordato del suo popolo. Convocheremo i vicini, ‘sti Magi, e dopo la celebrazione andremo a trovare Maria per presentarci e darle il benvenuto a Betlemme.

Poi si legge dei Magi (Mt 2, 1-2 . 9-12)

Reflexión
Los Magos eran sabios de la antigüedad. Miraban al cielo para ver señales de Dios. Se creía que movimientos extraordinarios en los astros indicaran nacimientos de personas extraordinarias destinadas a grandes acontecimientos. Por esto la estrella llama su atención: es signo en el cielo de algo importante que iba a pasar en la tierra.
Jesús es la luz, es la estrella radiante de la mañana, es quien nos enseña el rostro del Padre. Su presencia ilumina toda nuestra vida y nos guía, como a los Magos, para que encontremos el sentido del amor en plenitud; nos convierte en signos radiantes de su alegría para que los demás nos vean como esas estrellas que guían hasta Él. Este es el don gratuito de su amor: su presencia de resucitado en el hoy de la historia.
En nuestra vida tenemos muchas estrellas que nos han indicado la presencia de Dios: personas, signos, coincidencias, experiencias fuertes, sacramentos. Nuestra parroquia tiene este nombre: “María Estrella de la Evangelización”: es verdad que la Virgen siempre nos indica donde se puede encontrar a Jesús, ella es la imagen de la Iglesia, sacramento de la presencia de Dios.
¿Verdaderamente siento a Jesús como la luz de mi vida? ¿Sigo supersticiones de quien lee en las estrellas o en la mano... o busco las huellas de la presencia del Señor que me lleven hasta a Él?
¿Soy estrella radiante para los demás o mi vida es opaca, triste, sin reflejar a Jesús?


9 giorno: I vicini della parroquia—Gesú si fa nostro vicino e fratello


Tuti i vicini di Betlemme sono immagine di noi, vicini della parrocchia: c’é chi conosce per nome, chi sa spiegare la Bibbia, chi porta buone notizie, chi consiglia con saggezza, chi accoglie, chi da buona madrina aiuta, chi regala qualche cosa, chi guida e accompagna. Tutti i vicini di Betlemme ci rappresentano. Ogni giorno abbiamo ricevuto una tessera di un puzzle con su scritta una spiegazione di uno dei gruppi che contribuiscono a costruire la nostra comunitá. Adesso li comporremo tutti per vedere cosa nascerá... i 9 pezzi comporranno una figura... di chi sará questo corpo?

Poi si legge l’immagine del corpo che é la Chiesa la cui testa é Gesú (1 Cor 12, 12-27; Hech 2, 42-47)

Reflexión
Estas dos lecturas no tienen aparentemente nada que ver con la Navidad. La primera nos recuerdan pero que somos el cuerpo de Cristo, es decir que somos la presencia de Cristo hoy en nuestro sector. La Iglesia es presencia viva de Jesús en nuestro mundo… y la Iglesia somos nosotros.
Cada uno con sus características , talentos y límites. ¡Qué lindo cuando dice: “todas sus partes han de tener la misma preocupación unas por otras. Si un miembro sufre, todos sufren con él; y si un miembro recibe honores, todos se alegran con él”. Nuestra comunidad tiene que crecer para llegar a sentirse como este cuerpo… con muchas personas de la parroquia no nos conocemos, muchos se ven poco a las Misas. Sería además que genial también voluntad de Dios, crecer en la comunión, en el conocimiento recíproco, en la amistad y hermandad.
Todos los días recibimos una parte del rompecabezas..que nos presentaba algunos grupos o actividades de la parroquia. Ahora juntándolas se formará un cuerpo. Es verdad que todos conformamos el cuerpo del Señor… no es un Jesús adulto, es todavía niño… significa que tenemos que crecer como comunidad para que Jesús crezca en medio de nuestros barrios y conjuntos.

La segunda lectura nos indica las actitudes de una comunidad parroquial: crecer en la formación (enseñanza de los Apóstoles), fortalecer los vínculos de amistad (la convivencia, vivían unidos), participar a la celebración de la Eucaristía (fracción del pan), tener una fuerte vida espiritual personal y comunitaria (las oraciones, reuniones en el Templo con entusiasmo, alababan a Dios), ser signo de la caridad de Dios en el compromiso de servicio a los pobres (repartían según las necesidades de cada uno, compartían sus comidas): esto hará de nosotros gente simpática y atractiva, que contagia con la fe a los que aún no se sienten parte del cuerpo de Jesús que es la Iglesia.

Pedimos poder experimentar en esta Navidad la presencia de Jesús, cabeza y alma del cuerpo que es nuestra comunidad, para que esta misma presencia crezca y se difunda en el sector y haga crecer numérica y cualitativamente nuestra parroquia.