Giovedì santo: lavanda dei piedi. Visto che il tema del nostro piano pastorale per ques'anno è la carità, abbiamo scelto gli "apostoli" per la lavanda dei piedi tra le persone che svolgono un servizio in parroquia e soprattutto tra i volontari o i beneficiari del gruppo Caritas. Don Nicola ha chiesto a doña Inés se era disponibile per il lavatorio ed ha accettato. Ci sarebbe piaciuto di più poterlo fare con il marito, don Alonso (qua si dice "don" agli uomini sposati, non ai preti, chiamati invece "padre")... Ma per via del tumore, con i suoi 80 e rotti anni, si ritrova senza gambe in sedia a rotelle. Gliele hanno amputate anni fa. Il gruppo Caritas della parrocchia li sta aiutando per alcune medicine e per una nipote con la borsa di studio (beca escolar). Beh, insomma, il Nicola gliel'ha detto... La battuta poteva sembrare pesante: don Alonso, ci sarebbe piaciuto lavarti i piedi.. Ma come facciamo? E lui con il sorriso burlone e, ottimista nonostante tutto, che spesso sfoggia quando si chiacchiera insieme, risponde: non c'è problema, i miei piedi sono già in paradiso!
Splendido! Ci ha davvero commosso.
I miei piedi son già in Paradiso.
Ci domandiamo se i nostri piedi ci stanno precedendo insieme al cuore tirandoci la volata verso l'incontro con Gesù... Molte volte, noi che i piedi li abbiamo, li teniamo penosamente ancorati a terra... Gente con i piedi per terra: che brutta espressione. Don Alonso ci insegna che i piedi dovrebbero già essere in cielo: correre come Giovanni e Pietro non solo all'andata, ma soprattutto al ritorno dal sepolcro (dopo aver visto e creduto).
E così abbiamo avuto il 13° apostolo e Nicola gli ha lavato le mani (una lavata molto più bella e intensa di quella vile di Pilato!).
Poi dall'assemblea si è fatta avanti una signora che non c'entrava un emerito niente e si è tolta una scarpa e ha aspettato che Nicola le lavasse il piede... Si è messa lì e ha aspettato con la sua figlioletta a lato che guardava curiosa. "Anch'io!" sembrava chiedere. Finchè Nicola lavava il piede inatteso, Mauro a microfono commentava: Purtroppo non abbiamo il tempo di lavare i piedi a tutti, però che bello sarebbe: non solo la 14° apostola, ma tutti dovremmo poter vivere l'esperienza di lasciarci voler bene e servire non solo dal nostro parroco, ma dallo stesso Signore. Un bellissimo esempio di "spontaneità liturgica" difficile da pensare nelle nostre Messe solenni in Italia... Però è vero: anch'io! Dovrebbe essere la richiesta di ciascuno di noi... Anch'io, Signore, desidero essere partecipe e protagonista delle tue liturgie, delle tue attenzioni così amorevoli, della tua Risurrezione in questo 2010.
Venerdì santo: i giovani nei due pomeriggi precedenti han vissuto la "Pascua Juvenil", una specie di camposcuola che si vive in parrocchia facendo delle attività e partecipando alle celebrazioni del Triduo. Quest'anno son venuti in tanti: più di 80... Dalle 3 del pomeriggio fino alle 21.30-22 preparando una via crucis drammatizzata. Con tanto di crociona pesante da portare in 4 in processione, attori, ecc.
A parte il fatto che Javier si è commosso recitando la parte di Gesù in croce, questo ragazzo negro e alto in croce era davvero una figura che ha tenuto la gente in silenzio: ci ha colpito tutti.
Abbiamo messo un tot di chiodi sulla croce chiedendo perdono per questo e quell'altro (4 intenzioni preparate dai giovani) e poi abbiamo lasciato il microfono per chi avesse voluto chiedere perdono per qualcosa...
Ve lo immaginate? La coda con richieste sincere e personali (perdona Signore che non sono una buona madre, che in famiglia non sono un buon marito e mi sono sbagliato....) ... E poi si è avvicinata al microfono una vecchina vecchina, carica di rughe e ha detto con una semplicità commovente: ti prego Signore di aiutarmi a prepararmi bene alla mia morte, Señor, ten piedad.
Non paura della morte, ma confidenza e fiducia in Dio... Anche lei i piedi non li ha nella fossa, ma sono già in cielo. Potenza della Risurrezione e dell'Amore di Gesù!
Non paura della morte, ma confidenza e fiducia in Dio... Anche lei i piedi non li ha nella fossa, ma sono già in cielo. Potenza della Risurrezione e dell'Amore di Gesù!
Insomma: buona Pasqua,Gesù che ci dà la vita vi commuova fino a muovere i vostri piedi che vi precedano veloci in cielo per poter cambiare e trasfigurare le tante morti e oscurità della terra.
Lorenza, Mauro, Nicola