Agosto 2007 al campo giovani

Agosto 2007 al campo giovani
Una signora barba!!

venerdì 1 ottobre 2010

Ecuador... di colpo!

Da ieri molti amici han telefonato per sentire cosa sta succedendo... Mi fa piacere l'amicizia e la preoccupazione, ma mi dispiace che l'occasione per parlare dell'Ecuador si presenti solo quando c'è un po' di casino... È come accorgersi di avere una chitarra solo quando si rompe, o meglio stona una corda...
Dai per scontate e lasci in secondo piano tutte le canzoni che hai cantato e le altre 5 corde e guardi quel "mi cantino" che ormai è un re bemolle...



Fatta questa doverosa premessa (che ci lascia in sospeso l'interessarci e il raccontare delle altre 5 corde di questa meraviglia di paese e di fratelli) racconto un po' come vedo i fatti di ieri e la situazione del paese.



I fatti.
Ieri mattina a Quito (capitale) il Presidente della Repubblica con il ministro dell'interno è andato a dialogare con un gruppo delle forze dell'ordine che protestava per una legge che avrebbe abrogato alcuni privilegi (il buono economico-aumento di stipendio che seguiva le condecorazioni, le ceste natalizie, ecc.).
C'è stato qualche tafferuglio, non è stato possibile il dialogo, han sparato alcuni lacrimogeni, il presidente, convalescente per una operazione al ginocchio, è stato male (ginocchio e respirazione) e per i primi soccorsi è stato portato nel vicino ospedale della polizia. Da lì un gruppo di poliziotti non lo han lasciato uscire.
In un altro settore della città poliziotti di guardia non han lasciato entrare i parlamentari in Assemblea.
Durante la mattinata altri comandi di polizia hanno aderito alla protesta in tutto il paese bloccando strade, bruciando copertoni, smettendo di lavorare. A Guayaquil, grande città della costa, si son registrati sacheggi, furti, ecc.
Molta gente è scesa in piazza per manifestare a favore del governo. Altra gente (non ho numeri, solo commenti di parrocchiani che passavano di là) manifestava contro il governo.
I comandi di polizia ed esercito, insieme a moltissime istituzioni e rappresentanti delle ambasciate, si son presto dissociati da quel che stava succedendo.
Si son sospese le lezioni di scuola fino a lunedì ed è stato dichiarato lo stato d'emergenza per cinque giorni.
In serata gli uomini del G.I.R. (Grupo Intervenciòn y Rescate, le nostre teste di cuoio) sono entrati nell'ospedale portando fuori il Presidente. Purtroppo c'è stata una sparatoria con una ottantina di feriti e alcuni militari morti (un giornale dice 2, una radio dice 5...).
Oggi tutte le strade sono percorribili e la vita sembra tornata alla normalità.



La mia lettura:
Un colpo di stato? Un gruppetto di poliziotti ingenui? Un gran complotto? Boh...
Forse tutte le cose insieme... Il pretesto della legge del servizio pubblico sembra davvero banale e insufficiente per tutto il casino che han messo su...
C'è infatti da dire che gli aboliti meccanismi di compensazione economica (bonificazioni, ceste natalizie e regali ai figli dei dipendenti,...) erano fondamentali con gli stipendi bassi di poliziotti e militari, però questo governo ha aumentato da due a tre volte gli stipendi degli uniformati...
In una logica di risistemazione dei salari di tutti i dipendenti pubblici (non solo di polizia ed esercito) l'Assemblea ha pensato di razionalizzare i contratti e gli stipendi (riconoscendo peraltro le ore di lavoro straordinario).
Questo Presidente è uno molto intelligente, chiaro nel suo progetto politico, frontale, diretto... Anche troppo. E spesso il suo atteggiamento non favorisce un dialogo disteso.
A me pare che questo governo stia lavorando bene. Il problema delle povertà del paese non è risolto, però forti investimenti in salute ed educazione, nel sociale, il tentativo di trasformare il paese da esportatore di materie prime in produttore, i continui sforzi contro la corruzione a vari livelli, l'aumento dei salari e l'impegno perchè la gente venga assunta in regola, sono buone direzioni politiche.
Ci sono settori della società scontenti da alcuni mesi per alcune leggi o per questa riorganizzazione del paese. Ogni cambio ha i suoi limiti e i suoi scontenti.



Per tornare alla mia immagine della chitarra: questo governo potrebbe migliorare nella "concertazione"... il governo sta suonando... Forse è un rock deciso e alcuni, abituati ad altre musiche, si chiedono se e come ci possa stare un violoncello con la chitarra elettrica distorta (ascoltate il Meltdown Concert di David Gilmour !)... Nel comunicato della Conferenza Episcopale (che aggiungo più in basso) si richiama a un sempre maggior dialogo.



Mi dispiace che l'immagine che passa sia quella di paesi con "governi da operetta" e che questa immagine pregiudichi sforzi dell'intera società per migliorare e uscire da reti di sottosviluppo determinate da squilibri economici mondiali. Più che questi episodi che dicono la difficoltà di trovare accordo con minoranze, mi preoccupo di stati come Italia e Stati Uniti che promettono e si fan belli con gli obiettivi del Millennio e poi non pagano.



Mi rattrista tantissimo che siano morti poliziotti e militari... e per i feriti: ogni scintilla di violenza è una sconfitta per tutti. Il mistero del male è grande.



Chissà perchè mi torna in mente Guareschi con il commovente dialogo tra Gina Filotti e mariolino della Bruciata durante lo sciopero:
"Mariolino, credi tu che in qualche parte del mondo ci sia un posto dove si possa stare tranquilli senza odiarsi? "
"Dovrebbe esistere, questo è certo! Altrimenti non varrebbe la pena di vivere."



Chissà che tutti riusciamo a costruire pacificamente, democraticamente, profeticamente questo mondo.



P.S. ieri han fornito i dati ufficiali: 9 morti (5 a Guayaquil) e circa 300 feriti.



COMUNICADO DE LA CONFERENCIA
EPISCOPAL ECUATORIANA
Quito, 30 de septiembre de 2010


                                           LLAMADO A LA SERENIDAD Y AL DIÁLOGO POSITIVO

Los reclamos de varios sectores de la sociedad ecuatoriana en los últimos meses han desembocado en la rebeldía de la fuerza pública en el día de hoy. Se ha procedido por vías de hecho y lesionado la dignidad de la Asamblea Nacional y del Señor Presidente de la República, mientras brotes anárquicos sembraron grave inquietud en todo el país.
Para llegar a la solución de la crisis a la vista, queremos hacer un urgente llamado a todos los ecuatorianos, para que conserven la serenidad y asuman la paz social, no la confrontación, como actitud fundamental. Reconozcamos que las violencias causan trastornos sumamente dañinos y duraderos, causantes de perjuicios, a veces irreversibles, a la respetabilidad de las instituciones democráticas, a la vida y posesiones de los ciudadanos, a la solidez del sistema social.
Pedimos a los sectores que se han sentido perjudicados, especialmente a los hermanos policías y militares, que se reintegren a la honrosa función que les corresponde como guardianes del Estado de Derecho, único marco posible de la vida democrática. Sus quejas y reivindicaciones tienen cauce legal que jamás pueden abandonar.
Pedimos al Gobierno y a la Asamblea Nacional que, lejos de imponer sus decisiones en forma unilateral, se abran a un auténtico proceso de diálogo, que lleve a una convivencia constructiva y concertada; que confirmen su legitimidad cada día por su respeto a los demás y evitando la tentación de utilizar el poder que se les confirió fuera de los cauces del Estado de Derecho. Solamente un diálogo asiduo, audaz y constructivo, podrá llevarnos a un mejor Ecuador. Es importante en este momento que la libertad de expresión ciudadana a través de los medios de comunicación quede por entero garantizada.
Pedimos a Dios, que nos mira y conduce, para que vuelva de inmediato la paz social. Contribuyamos cada uno con la parte que nos corresponda.

Secretaría General de la Conferencia Episcopal Ecuatoriana