La legalità è un valore. E quindi da buoni cittadini cerchiamo di "cumplir con las leyes".
Dunque c'è da fare la revisione alle macchine. Una volta all'anno (per i pulmini 2 volte!).
Si paga la tassa (proporzionale al valore della macchina) per la revisione meccanica e l'altra per la "matricula" (sarebbe quello che da noi era il bollo). Dopo 72 - 96 ore il "sistema" registra il pagamento e puoi andare a far revisionare la macchina.
Da quest'anno in gennaio fanno la revisione-matricula le macchine con targa che finisce in 0, entro febbraio quelle col 1, ecc. Il chevrolet Luv rosso di Carcelèn Bajo finisce in 1 e il Pulmino Kia con 2, quindi con Nicola Zerbetto (laico Fidei Donum a Carcelèn Bajo) ci mettiamo d'accordo per andare il 28/2 alle 5.00 di mattina a metterci in coda per la revisione. Alle 4.50 c'erano 140 macchine, bus, camion prima di noi.. Sarà perchè è fine settimana e fine mese, ci diciamo, così decidiamo di tornare a letto e ripresentarci il martedì all'alba, sperando bene.
Alle 5.00 siamo lì in 11 e 12 posizione. Perfetto!
Entriamo al primo turno quando aprono alle 8.00. Parcheggio dentro e una ruota è bucata. Parti e cerca un gommista: torno dopo mezz'ora con un chiodo in mano e la gomma aggiustata. Fanno la revisione e la macchina rossa passa, ma il pulmino no (gas di scarico superiori ai limiti consentiti).
Torniamo a casa a bere un caffè e parto con la macchina rossa verso la U.V.N. (Unidad Vehicular Norte) della polizia per rifare la matricula (è il libretto di circolazione) scaduta a dicembre scorso. Arrivo alle 9.45. Mi metto nell'immancabile coda unica e lunga con le fotocopie a colori dei documenti richiesti. Dopo mezz'ora chiedo: è questa la coda per la matricola? No!! Mi fa un poliziotto, questa è per rinnovare la patente. Vada dentro. Vado dentro con un po' di fumi e allo sportello, dopo una piccola coda, spiego tutto, do i documenti e mi dicono: tutto in regola, solo che non abbiamo la carta ufficiale del ministero per stamparti il documento. Vai alla Jefatura (comando) del transito...
Ciapa la macchina. Va dall'altra parte della città, mettiti in coda dietro a una quarantina di macchine (per rifare il libretto i meccanici della polizia prendono il calco del numero del telaio e motore). Ne fanno entrare 20 alla volta. Arrivo e aprono i cancelli facendo entrare subito 20 macchine. Aspetta in macchina un'ora. Aprono di nuovo i cancelli e il serpentone entra: altre 20! Io evidentemente sono la numero 21! Boia can! Aspetto in pole position. Passa un'altra oretta (son già le 13.00) e finalmente tocca a me. Prima di entrare guardano i documenti e mi dicono: ok, tutto in regola, pero non serve che ci fai vedere la macchina, abbiamo cambiato regole. Basta che vai dentro con le carte: cercati un parcheggio e torna. Evidentemente il parcheggio comunale lì vicino era chiuso e quindi vaga fino a trovare. Entro negli uffici che sembrano moderni, con tanto di tabellone elettronico con i numeri. Toccava al numero 132. Cerco il distributore di numeretti e non c'è. Chiedo e mi dicono che nella guardiola danno i turni (scritti a penna su fogliettini di carta e firmati). Vado alla guardiola, mi metto in coda (c'erano una cinquantina di persone prima di me e aspetto, aspetto, aspetto, aspetto... La signorina della guardiola non c'è. Indi, caricato da tante code, sfortune, attese alzo la voce e chiedo, insieme a tutta la coda, se possono darci un turno o informazioni. Finalmente viene fuori il capo e dice che, siccome due ore prima era saltato il sistema (cioè i computer non avevano accesso alla base di dati della polizia) e si era riconnesso da poco, per quel giorno non avrebbero dato altri turni, perchè ne avevano già dati 200 e quindi: andate a casa! Tornate domani!
Io ero in piedi dalle 4.30 e capirete che alle 14.30 dopo un tot di code e disorganizzazioni e sfortune ero un pochino indispettito (la parola più adatta a questo pensiero è evidentemente un'altra! Ma sul blog no posso scrivere tante parolasse!). E quindi, civilmente, ma a voce alta, ho fatto le mie considerazioni sulla disorganizzazione dell'ufficio, sulla mancanza di informazioni, sul fatto che molta gente chiede permessi dal lavoro per fare i documenti e cumplir con la ley, ma non è loro permesso, ecc. Altri, poi han detto che molti che avevano il turno erano andati via, e quindi ci facessero i documenti a noi!
Irremovibile il capo ha detto di no: 200 ho detto e 200 saranno!
Poi, visto che (ciliegina sulla torta della confusione!) il tabellone si è spento, ha cominciato, in mezzo alla bolgia a chiamare i numeri a voce: numero 134, allo sportello 2! Numero 135, 136, 137...e nessuno che si faceva vivo... Arriva al 189 e uno va... Arriva al 200 e altre due persone si avvicinano allo sportello... Beh ho mantenuto la calma, però non ho resistito... Ci ho provato e mi è andata bene: senza turno mi sono avvicinato allo sportello, nel casotto disorganizzato non mi ha chiesto il numero, ha ritirato le carte e in 3 minuti avevo in mano il documento. Toh!
Agosto 2007 al campo giovani
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